Brand Storytelling nel Metaverso

Un libro di Joseph Sassoon
 

4 Novembre 2022 4 min.

Il metaverso rientra tra le tecnologie che vogliono cambiare paradigmi della Digital Trasformation, tema caro a noi di OpenKnowledge, proponendo un’evoluzione radicale del nostro modo di interagire tra di noi, con le informazioni e con il mondo circostante. Con prefazione di Rosario Sica, quest’opera ci guida verso la comprensione di una delle tematiche più sconosciute e innovative dell’ultimo decennio.

PREFAZIONE di Rosario Sica

Siamo nel pieno di una rivoluzione che cambierà il rapporto tra aziende e consumatori. Capire e inquadrare il metaverso nella giusta prospettiva è una grande sfida. Su di esso c’è bisogno di ragionare con una visione ampia, e al tempo stesso di entrare nel merito di aspetti molto specifici.

Seguo con passione e interesse i lavori e le pubblicazioni di Joseph da oltre un decennio, a partire dal suo Web Storytelling. Come raccontare le marche online del 2012,  e quando mi ha parlato, questa primavera, del suo nuovo progetto editoriale, Brand Storytelling nel Metaverso, ho subito pensato che una sua riflessione critica nel suo campo di studio e ricerca sul fenomeno hype del momento potesse rappresentare un grande dono per tutti noi. Credo che l’atto della scrittura, il desiderio di condividere riflessioni ed esperienze, sia un grande atto di generosità e lo ringrazio per questo lavoro.

Essendo all’inizio di un fenomeno trasformativo di grande rilievo, siamo tutti chiamati a uno sforzo di inquadramento e comprensione che non può essere limitato: la sfera che il metaverso rappresenta va vista nella sua interezza. Ma per farlo occorre evitare la superficialità. Il contributo di questo libro è esemplare perché dà l’occasione e lo stimolo per pensare al metaverso con attenzione a un tema particolare – quello del Brand Storytelling. E propone un approfondimento di questo tema all’interno di una visione di ciò che il metaverso è e potrà essere negli anni a venire.

Questo approccio è indubbiamente valido. Altri libri e analisi potranno coprire altri temi, offrendo analoghi spaccati delle molte dimensioni verticali che compongono i nuovi mondi virtuali. Ad esempio sarebbe importante esplorare come, all’interno del metaverso, vada ripensata la comunicazione interna delle imprese. Oppure tutta l’area della formazione, che può trarre dalle nuove tecnologie vantaggi straordinari. Oppure ancora il tema, verticale ma larghissimo, delle nuove forme di lavoro ibrido, che secondo grandi player come Meta e Microsoft il metaverso potrà in molti modi ottimizzare. Il libro di Joseph tratta questi argomenti di sfuggita per concentrarsi opportunamente sulla comunicazione di marca. Ma anche questi cenni fanno intuire la portata della rivoluzione in atto, e l’interesse di estendere la riflessione.

Naturalmente il metaverso, e più in generale le tecnologie emergenti, presentano aspetti contraddittori. Come tutte le transizioni tecnologiche di peso epocale, essi possono accompagnarsi a vissuti di benessere o malessere. Molti si chiedono quali effetti un’immersione ancora maggiore nei mondi virtuali possa avere sulle nuove generazioni. Chi ha figli sa bene quali rischi corrono gli e-gamer che non fanno altro. Dobbiamo pensare con molta attenzione ai bisogni di una generazione già molto virtualizzata. Il ruolo di chi ha delle responsabilità è quello di studiare quali sono i corretti approcci pedagogici, e come bilanciare e controllare il metaverso nei suoi aspetti positivi e negativi. Pur adottando un punto di vista molto aperto sugli sviluppi delle tecnologie, il libro non manca di sottolineare che i mondi virtuali – e la presenza delle marche al loro interno – pongono dei problemi e richiedono senz’altro un approccio consapevole, responsabile ed equilibrato.

Nel considerare l’impatto sociale del metaverso è poi essenziale tenere presente che una cosa è la velocità delle tecnologie, un’altra la velocità di adattamento delle persone. Come noto, viviamo in un tempo in cui il progresso tecnologico ha incrementi esponenziali. Sul piano culturale e dei comportamenti ci possono essere molte difficoltà e ritardi. Inoltre, le tecnologie attuali sono ancora imperfette, sono fenomeni nuovi che non bisogna necessariamente accettare – o fare accettare agli altri. Gli algoritmi e i nuovi sistemi artificiali possono produrre cose meravigliose ma anche esiti inquietanti. Negli ambienti virtuali, i brand devono quindi essere molto avveduti in merito alle scelte che proporranno ai loro utenti. Le nostre capacità devono essere aumentate, non vanno sostituite. È fondamentale mettere le persone nella posizione di capire lo stato dell’arte delle tecnologie per trarne dei benefici.

In breve, c’è da capire quale partita dobbiamo giocare, poiché all’interno e all’esterno degli ambienti virtuali occorre conquistare un’empatia nuova – anche nel rapporto con le macchine. In ogni caso per giocare la partita bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi in moto. Farà la differenza chi ha un approccio smart, curioso, propositivo, costruttivista, mantenendo al tempo stesso un vigile spirito critico. Questo libro, rivolto ai brand ma anche a chi con essi abbia un rapporto significativo (cioè tutti noi), può dare una buona idea dell’atteggiamento giusto da adottare.

"Siamo nel pieno di una rivoluzione che cambierà il rapporto tra aziende e consumatori. Capire e inquadrare il metaverso nella giusta prospettiva oggi è una grande sfida."

BIOGRAFIA AUTORE

Joseph Sassoon è esperto di brand storytelling, docente universitario e ricercatore. È partner e leader di Alphabet, istituto di ricerca sulla comunicazione basato a Milano. È senior advisor di OpenKnowledge, società di consulenza sui temi della digital transformation, su temi di branding e storytelling.
Nella sua attività universitaria, ha ricoperto a lungo la cattedra di Sociologia della Comunicazione presso il Dipartimento di Sociologia della Facoltà di Scienze Politiche all’Università Statale di Milano. Attualmente fa parte del collegio docenti al Master su Marketing Utilities and Storytelling Techniques (M.U.S.T.) dell’Università di Pavia, ed è membro del comitato scientifico dell’Osservatorio Storytelling presso la stessa università.
Ha scritto diversi libri sui temi di comunicazione di marca inquadrati nella prospettiva dello storytelling, con forte attenzione alle conseguenze determinate dai processi di trasformazione digitale. Tra gli ultimi lavori, Storytelling e Intelligenza Artificiale (FrancoAngeli, 2019), e assieme ad A. Giaume e A. Maestri, AI Brands (FrancoAngeli, 2021).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *