L’inclusività nell’era della collaborazione digitale

Tool e golden rules da adottare quando si lavora con persone sorde
 

22 Giugno 2022 5 min.

Ci interroghiamo spesso sul significato di inclusività all’interno del contesto aziendale e di come si possa applicare nel lavoro quotidiano, portandoci a lavorare sulle modalità di coinvolgimento dei dipendenti, creando condizioni di pari accessibilità per chiunque. 

L’evoluzione delle modalità di lavoro degli ultimi anni ha reso le nostre attività quotidiane sempre più digitali, rendendo i tool di lavoro e comunicazione più che mai parte integrante e indispensabile dei vari aspetti della vita lavorativa. Con il consolidamento delle new ways of working si rende, quindi, ancora più necessario riconoscere e affrontare le barriere e gli ostacoli creati da questi.  

Bisogna, quindi, mantenere uno sguardo allenato, adottare un approccio flessibile e tenere a mente le caratteristiche che i tool devono avere per essere efficaci all’interno dei processi comunicativi, e inclusivi rispetto alle diverse forme di disabilità. 

Noi abbiamo deciso di partire dalla nostra realtà e dalle nostre esigenze, sperimentando l’esperienza di collaborazione all’interno di uno spazio di lavoro dal punto di vista di una persona sorda, identificando i limiti degli strumenti digitali che utilizziamo e le possibilità che invece possono emergere da nuove soluzioni a supporto di quanto già conosciamo. 

Abbiamo, quindi, costruito insieme al team D&I un percorso che ci potesse guidare nella comprensione di questa tematica al fine di poter dar vita a una vera e propria sperimentazione interna, con l’obiettivo ultimo di costruire delle golden rules da poter condividere con i nostri colleghi e integrare nel nostro lavoro day-by-day; oltre a una desk research mirata all’individuazione di tool specifici da integrare, potenzialmente, per supportare la collaborazione rispetto alle nostre esigenze. 

1. Sperimentazione

Cosa accade quando un gruppo ristretto o allargato di persone interagisce a distanza? ​ 

Potremmo definire questa fase come il fulcro della nostra attività di ricerca. Infatti, se è vero che ci sono tool specifici per facilitare la vita lavorativa delle persone con questa disabilità, è anche vero che verosimilmente in azienda è più frequente l’utilizzo di tool standard e diventa, quindi, necessario cercare di capire cosa possiamo fare per rendere accessibili gli strumenti che abbiamo già a disposizione. 

Abbiamo, quindi, pensato alla nostra realtà e identificato tre dei principali tool che utilizziamo nella maggior parte dei momenti di condivisione: Teams, Miro e Mentimeter; e organizzato delle sessioni di sperimentazione insieme al nostro collega sordo, affinché potessimo raccogliere il suo punto di vista e l’esperienza che vive in prima persona. 

In particolare, abbiamo definito le principali attività che compiamo durante i nostri meeting utilizzando gli strumenti di collaborazione e provato a capire come renderne più agevole l’utilizzo per il nostro scopo, concentrandoci su: bisogni, difficoltà ed emozioni. 

Questa fase è stata decisiva, perché il focus non è ricaduto soltanto sui limiti dei tool, ma anche sui comportamenti poco facilitanti che noi stessi, in quanto suoi colleghi, non ci eravamo resi conto di mettere in atto. Molto spesso, infatti, è difficile riconoscere come, anche tramite piccole accortezze, possiamo facilitare il lavoro delle persone intorno a noi. 

2. Golden Rules 

Quali sono, quindi, le norme e le accortezze che possiamo applicare per evolvere i nostri comportamenti ed essere più inclusivi?

Scarica qui il PDF delle Golden Rules

3. Desk research 

Infine, è stata portata avanti una desk research, orientata all’individuazione di tool e features che riescano a supportare persone sorde nella comunicazione online.  
Sono stati presi in considerazione diversi scenari, valutando le barriere tipicamente riscontrate nella sordità e gli strumenti digitali che possono aiutare a superarle:

Microsoft Teams 
Questo strumento di comunicazione e collaborazione, al momento, è il più inclusivo rispetto ad altre piattaforme in circolazione, considerando anche la praticità ed efficienza delle funzioni: 

  • Sottotitoli in tempo reale: si possono inserire molto facilmente dalla propria finestra di visualizzazione con la possibilità di cambiare lingua in maniera immediata, risultano particolarmente efficienti in quanto già predisposti. Inoltre, i sottotitoli in automatico distinguono le voci dei vari partecipanti indicando il loro nome per facilitare la comprensione dei turni di parola.
  • Visualizzazione in modalità oratore: con la condivisione dello schermo è possibile rendere migliore la visibilità della lettura del labiale dell’oratore mantenendo attivi i sottotitoli, impostando una delle tre modalità predisposte (standout – affiancato – reporter). Con la funzione Power Point Live, è poi possibile presentare il documento PPT attraverso le varie modalità oratore facilitando la visualizzazione del documento e dei partecipanti.
  • Registrazione delle call: su Teams è possibile registrare la call e visualizzarle successivamente con l’inserimento manuale dei sottotitoli generati automaticamente.

Oltre a Teams, abbiamo individuato alcuni strumenti che offrono servizi mirati all’accessibilità nei confronti delle persone sorde:

AVA 
È un’applicazione con il servizio di trascrizione e sottotitolazione istantanea pensata per le conversazioni in presenza fisica o tramite video call. Questo strumento consente di effettuare la conversazione all’interno di un gruppo di lavoro anche a più di un metro di distanza dagli altri partecipanti, attraverso la connessione di più dispositivi. Il suo punto di forza è la possibilità di visualizzare i sottotitoli in maniera differenziata attraverso i colori con i relativi nominativi, supportando meglio la gestione dei turni di parola e gli scambi comunicativi.

Web Captioner 
Questo applicativo offre il servizio della trascrizione istantanea totalmente gratuito tramite il browser Chrome. Quello che lo differenzia rispetto ad altri è la personalizzazione dei testi dei sottotitoli (grandezza dei caratteri, colore e sfondo dei sottotitoli) per una migliore lettura (anche per persone ipovedenti), molto utile come supplemento ad altri strumenti (Skype, Zoom); ma anche per rendere ben visibili i sottotitoli tramite la proiezione verso il pubblico durante riunioni o assemblee in presenza.  

Trascrizione istantanea 
Trascrizione istantanea è un’applicazione Google che ha la funzione di trascrizione vocale istantanea, disponibile soltanto su dispositivi mobili Android. È uno strumento di supporto alla comunicazione a portata di mano molto efficiente per qualsiasi contesto e ha molte funzioni utili come la visualizzazione delle etichette dei suoni non vocali (risata, applausi, ecc.) e la possibilità di avere una copia della trascrizione e di metterla in pausa. 

Pedius 
Consente alle persone sorde di effettuare chiamate telefoniche utilizzando le tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale. Con questo applicativo, previa attivazione a pagamento del numero telefonico Pedius, la persona sorda può effettuare delle telefonate dal cellulare aziendale tramite il sintetizzatore vocale con i messaggi scritti; ha come scopo quello di facilitare la corrispondenza telefonica tra i colleghi. 

Veasyt Live
Al momento è la prima piattaforma che offre il servizio di video interpretariato professionale della lingua dei segni italiana (LIS), fruibile via web in modo facile e a costi contenuti rispetto al mercato, grazie all’elevato numero di interpreti a disposizione. È utile per includere le persone sorde durante conferenze e assemblee di larga scala, magari con l’aiuto di un videoproiettore. 

Essendo partiti da un caso specifico, ci siamo focalizzati su tool che tenessero in considerazione le esigenze da noi riscontrate, ma contiamo di espandere questa ricerca in modo da renderla sempre aggiornata e aggiornabile. Ogni tipo di strumento può presentare delle complessità in materia di utilizzo e accessibilità; purtroppo, non esiste un’unica soluzione a diverse barriere, riscontrate da persone con diversi tipi di disabilità. L’approccio che ci sembra più giusto è, dunque, quello che delinea una metodologia: un modo di porsi le giuste domande, che ci possa allenare a vedere gli strumenti e le situazioni attraverso diverse possibili angolature. 

È pertanto importante partire dalle seguenti considerazioni: 

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Diversi tipi di disabilità richiedono diverse accortezze , di conseguenza si devono definire delle golden rules specifiche a seconda del caso;

I tool sono sempre in costante aggiornamento e anche le loro features potrebbero variare;

Ci riserviamo di mappare buone pratiche e tips che possono generarsi man mano che adottiamo il nuovo mindset o che possono essere via via definite nell’approccio con nuove situazioni, non solo digitali.

Disabilità non significa inabilità. Significa semplicemente adattabilità.
Chris Bradford

Autori

Stella Maria Ventura, Gaia Gariboldi, Convito Jacopo

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